SIMEC

Il SIMEC era una moneta locale cartacea emessa senza scopo di lucro dal Sindacato Anti USura (SAUS), di cui Giacinto Auriti era il Segretario Generale. Tutte le cartamonete avevano la scritta “proprietà del portatore“, la firma di Giacinto Auriti e sono state emesse in n.5 tagli: 500, 1000, 2000, 5000 e 10000 Simec. Ogni cartamoneta aveva un numero di serie specifico e la scritta “marchio registrato, riproduzione vietata”.

Sul retro campeggia la scritta “Simbolo econometrico convenzionalmente accettato nei Comuni collegati e collegabili a norma dell’Art.24 L. 142/90 e L. 265/99 in attuazione del 2° co. dell’articolo 42 della Costituzione italiana“.
In basso la scritta “NON BENE PRO TOTO LIBERTAS VENDITUR AURO”, motto di Ragusa che significa “La libertà non si vende per tutto l’oro del mondo”.

Siamo in possesso di un certo numero di SIMEC originali che regaliamo a chi farà donazioni al nascente Movimento culturale “Un Mondo Positivo”.

Riceverai un SIMEC 500

con una donazione minima di 8 euro

Riceverai un SIMEC 1000

con una donazione minima di 15 euro

Riceverai un SIMEC 2000

con una donazione minima di 24 euro

Riceverai un SIMEC 5000

con una donazione minima di 36 euro

Riceverai un SIMEC 10000

con una donazione minima di 48 euro

da completare con informazioni sulle donazioni:
Per donare all’associazione Moneta Positiva ->

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Giacinto Auriti a 100 anni dalla nascita

Il 10 ottobre 2023 ricorre l’anniversario del 100° anno dalla nascita di Giacinto Auriti, avvenuta il 10 ottobre 1923 nel paesino di Guardiagrele (CH).

Giurista e saggista, merita di essere ricordato perché è stato un grande studioso e teorico della moneta, ma ha anche sperimentato una nuova forma di moneta emessa direttamente dai cittadini. il SIMEC.

Clicca sull’immagine a fianco per vedere uno speciale Byoblu del 29 maggio 2019 su La Leggenda di Giacinto Auriti e del Simec.

Prova

Il SIMEC era una moneta locale cartacea, che ebbe un discreto successo perché era ceduta alla pari in cambio di lire, assumendo nell’immediato il doppio del valore originario. Auriti affermò in un’intervista che i costi relativi alla creazione del circuito economico furono sostenuti da lui stesso.

In seguito ad un intervento della Guardia di Finanza, su disposizione della Procura di Chieti, i SIMEC in circolazione vennero però sequestrati, ai sensi dell’articolo 321 del Codice Penale. Nonostante il successivo dissequestro, l’esperimento fu comunque interrotto.

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